Nella primavera
del 1880 a Ravello giunse Richard Wagner, accompagnato
dal suo scenografo, il pittore Joukovsky. All'epoca, il
grande musicista tedesco lavorava alla composizione del Parsifal
ed è evidente come, nella magica creazione del giardino di Klingsor,
abbia giocato un grande ruolo l'autentico incanto del giardino
di Villa Rufolo.
A testimoniarlo è l'autografa dichiarazione di Wagner che, sul
registro dei visitatori della villa, in data 26 maggio 1880, ebbe
a scrivere "Il giardino incantato di Klingsor è stato trovato".
Anche le coreografiche invenzioni del Peer Gynt, del compositore
norvegese Edvard Grieg, molto debbono ai boschi, ai giardini
ed alle misteriose grotte di Ravello.
La vocazione musicale del luogo è confermata dalla presenza,
e dai ripetuti ritorni, di Arturo Toscanini, Bruno Walter,
Leonard Bernstein e Mstilav Rostropovich. Ravello ha inoltre
avuto occasione di ospitare artisti come il geniale pittore e
ceramista spagnolo Mirò, il disegnatore olandese Maurits
Cornelis Escher, e, all'inizio dell'Ottocento, gli inglesi
Turner, incisore, acquerellista e pittore di mirabili vedute
, e Ruskin, scrittore e critico d'arte. Il tema letterario
è fin dal Trecento, con il Boccaccio, quello che pù spesso ricorre
nella stesura di una sorta di albo d'onore degli ospiti illustri
di Ravello.
Scorci ravellesi sono delineati in un racconto di Forster,
il celebre autore di Camera con vista. Ravello ebbe la ventura
di ospitare ripetutamente altri scrittori inglesi come Virginia
Woolf, l'autrice di La gita al faro.
A Ravello, David Herbert Lawrence scrisse numerosi capitoli
de L'amante di lady Chatterley e l'anticonformista scrittore parigino
André Gide ambientò una parte del suo romanzo L'immoralista.
Infine, non si possono non citare Paul Valery e Graham
Green, Tennessee Williams, Rafael Alberti e Gore Vidal. Tra
gli statisti, Einaudi, Kennedy, Mitterand, Togliatti e De Gasperi.
E fra gli attori: Greta Garbo, Humphrey Bogart, Paul Newman,
Peter O'Toole, Robert De Niro e molti altri.
Boccaccio parla della Costiera Amalfitana come della "...più
dilettevole parte d'Italia... una costa... piena di piccole città...
di giardini e di fontane... tra le quali città dette n'è una chiamata
Ravello".
Ravellese è il protagonista di una delle più belle novelle del
Decameron, Landolfo Rufolo: nobile per nascita, pirata per scelta,
naufrago per ventura e infine, per abilità e buona sorte, felice
proprietario di un immenso tesoro.